Non sempre le cose in una coppia vanno per il meglio, capita che i rapporti si rompano e che si arrivi alla drastica decisione di separarsi oppure che si decida di ricorrere addirittura al divorzio. In queste situazioni una fase molto delicata ma molto importante è il calcolo dell’assegno di mantenimento. Infatti, al momento della separazione gli obblighi materiali non si estinguono ma si concretizzano con la corresponsione di una soma di denaro, come permane l’obbligo dei genitori di provvedere al mantenimento, alla educazione ed all’istruzione dei figli.

Cos’è?

L’assegno di mantenimento è una forma di contribuzione economica calcolata al momento della separazione tra i coniugi, che consiste nel versamento di una somma di denaro ad un coniuge o ai figli.

Il versamento è periodico e può essere unico o comprendere più voci di spesa (affitto, rate, spese condominiali, etc) e può essere:

  • a favore del coniuge: qualora uno dei due coniugi non abbia un reddito consono a consentirgli di mantenere lo stesso tenore di vita il giudice può imporre all’altro coniuge di versare una somma di denaro tenendo conto del reddito del coniuge obbligato e delle necessità dell’altro. Questo assegno, tuttavia non può essere attribuito al coniuge ritenuto responsabile della separazione, in questo caso avrà diritto solo agli alimenti (ossia quanto necessario per il sostentamento).

 

  • a favore dei figli: ciascun genitore deve provvedere al mantenimento dei figli in base al reddito ed in base alle necessità dei figli: vengono valutate le esigenze, il tenore di vita al momento della convivenza dei genitori, la permanenza presso ciascun genitore e la valenza economica dei compiti domestici e delle cure di ciascun genitore. Anche in caso di affidamento condiviso (dal 2006)  è prevista la corresponsione dell’assegno familiare. Nel caso di figli maggiorenni, teoricamente non ne avrebbero diritto, ma se si attesta la non autosufficienza economica il giudice può valutare l’assegnazione dell’assegno.

L’assegno di mantenimento può essere revisionato in qualsiasi momento nel caso vi sia un provato e obiettivo mutamento delle condizioni dei coniugi.

E se un coniuge non dichiara il vero?

Non sempre i coniugi dichiarano il vero, ed è proprio in queste situazioni che può essere utile affidarsi ad un investigatore privato. Si in fase di determinazione dell’assegno che in fase di revisione sono indispensabili prove che dimostrino il reale stato dei fatti. L’investigatore potrà infatti portare alla luce situazioni volutamente occultate, portiamo qualche esempio:

  • Lavori “in nero” che modificano il reddito di un coniuge
  • Accertamento dell’inizio di una convivenza del coniuge beneficiario
  • Accertamento dell’inizio di un lavoro del coniuge beneficiario anche “in nero”
  • Accertamento di uno stile di vita superiore a quello dichiarato
  • Accertamento di una nuova relazione cha apporti un nuovo e sostanziale miglioramento economico

Solo tramite una agenzia investigativa si potrà provvedere al reperimento delle prove necessarie per il calcolo REALE dell’assegno di mantenimento.

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